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A noi le storie piacciono

A noi le storie piacciono, ce ne prendiamo cura da 25 anni.

Per noi il tempo è importante perché sappiamo che durante il suo scorrere accadono cose bellissime e anche bruttissime, cose che lasciano ferite, lacerazioni, croste, cicatrici. Abbiamo imparato che in quel durante possiamo anche stimolare cose nuove, tessuti rigenerati o semplicemente ben curati. Il primo ragazzo che abbiamo accolto oggi ha 33 anni, ed è papà. E viene a trovarci ancora. Insieme a tanti altri e altre che con noi hanno condiviso quel durante che, da sempre, abbiamo immaginato e sognato abitato da adulti con uno sguardo comune pur nella diversità dei ruoli: assistenti sociali, psicologi, docenti, genitori, magistrati.

La Grande Diga

Strano il ritorno, strani, avvincenti, significativi giorni. Eppure non sapevamo bene cosa aspettarci, non immaginavamo quale resoconto potevamo mai riportarci dietro. Come spesso succede tutto rimane piuttosto ovattato.

Lettera ad una professoressa

Dopo l'istituzione della scuola media a Vicchio arrivarono a Barbiana anche i ragazzi di paese. Tutti bocciati naturalmente. Apparentemente il problema della timidezza per loro non esisteva. Ma erano contorti in altre cose.

Educazione Redentrice

Contro il sistema “repressivo” il Lambruschini affermava energicamente la necessità che l'educatore ha di “accostarsi agli alunni, di divenire il loro confidente, il loro amico”, di “persuaderli che nessuno più di lui volentieri li ascolta; nessuno è più disposto a compiacerli ove ci possa, nessuno più dolente di non poterli ognor contentare;